Eccoci al terzo “memo” per il turismo che riprende vita. Il primo era centrato sulla comunicazione con l’idea che, senza una comunicazione distintiva (cioè, che esprima l’unicità e la rarità di ogni destinazione), comunicare è un’attività inutile (e anche noiosa); il secondo, in connessione con il primo, è l’idea che l’Italia abbia la possibilità di giocare su moltissimi brand, ognuno con la sua personalità e il suo mercato. Adesso entriamo nel cuore della contemporaneità, e della realtà più profonda dell’oggi, cioè il passaggio di tutto il mondo (o quasi) del turismo nell’era digitale.